C'è chi dice che la Storia é ciclica.
C'è chi, con Darwiniano atteggiamento, crede nel progresso, nell'evoluzione.
C'è chi, storiografo amatoriale, sostiene la teoria della regressione.
Quale che sia la direzione che stiamo prendendo, avanti, indietro o in loop, la stiamo prendendo insieme, nonostante tutto.
Le mie considerazioni riguardano l'Europa e l'essere europei. Mi spiace per (alcuni tra) i Britannici ma, sì, sto parlando anche di voi.
Eccoci ancora sulla questione dell'identità. Io credo fermamente che esista un'identità europea. Ne ho avuto la sensazione chiara parlando e vivendo con persone di altri paesi europei e altri continenti. Non so ben bene che cosa sia, ma anche gli altri hanno avuto la stessa sensazione, non senza esserne sorpresi.
L'Europa é come lo slimer: puoi cercare di tirarlo finché vuoi ma non se ne può staccare una parte. Se lo metti sul bordo della scrivania, la parte esterna comincia a colare verso il basso e prima o poi trascinerà il resto con sé.
Mi sembra però di sapere davvero poco dell'Europa, nonostante abbia vissuto in alcuni dei suoi paesi. Ho solo un mucchio di stereotipi, ossia si immagini mentali, su questo e su quello. Sono indubbiamente superficiali. Sono anche basati su fatti reali. Quando sono sorpassati possono diventare pericolosamente stupidi.
Quindi ecco come vedo l'Europa in una manciata di osservazioni grossolane:
(Non dimentichiamo che sono italiana)
Tutto quello che é al di sopra delle Alpi é Europa del Nord.
Tutto quello che tocca il Mediterraneo + il Portogallo é Europa del Sud (con l'eccezione dell'80% della Francia), quindi ha qualcosa in comune con la mia temperatura sanguigna.
La Svizzera é un buco nero: gente con non participa a niente, felice nella propria torre d'avorio egoista. Le sue città sono così perfette che quando ci si cammina non si osa nemmeno respirare. E poi é una grossa bugia che il loro cioccolato é molto buono L'Austria ha le stezza bellezze ma più arte e storia e della gran pasticceria.
Gli Scandinavi e i Finlandesi saranno pure i più ricchi e i più biondi ma non mi stupisce - dopo essere svenuta in un aeroporto norvegese senza che nessuno mi soccorresse né se ne accorgesse – che siano posti da depressione e che abbiano il più alto tasso di suicidi in Europa. (Sono svenuta, non di proposito, qui e là nel mondo ed ho avuto riscontri molto diversi.)
La
Germania é ammirabile – anche se i
tedeschi sono un po' quadrati per loro stessa ammissione. Sono
l'unico paese che ha saputo gestire in
maniera matura il rapporto con il loro passato complicato. Tutti gli
altri hanno ancora molta strada da fare.
L'Olanda e la Danimarca sono ben organizzate, molto civili, piene di cultura ed arte. Se soltanto avessero l'eccezionale patrimonio gastronomico e il clima dei paesi del sud...
Il Luxemburg é minuscolo.
L'Islanda é geisers e Bjork.
L'Italia é una e lo sembrerà sempre, anche quando i Mondiali sono finiti e nonostante la Lega Nord (che poi, per coerenza, dovrebbe semplicemente smettere di essere pagata dal governo italiano, se non lo vogliono).
Stessa cosa vale per Spagna o Belgio. Noi o voi possiamo pur sentire quelle incommensurabili differenze interna ma fatto sta che, tutto ciò che sta al di fuori dei nostri confini nazionali, ossia il resto del mondo, é miope cioé quando ci guarda vede una silhouette.
Gli Imperi sono finiti. Tutto quello che dovrebbe esserne rimasto é la vergogna, invece sembra che l'orgoglio abbia il sopravvento nella maggioranza.
Il Regno Unito é un'isola e non due, come piace pensare agli inglesi. L'Irlanda é più verde e più amichevole.
Nessuno vuol più imparare il francese.
L'Europa dell'est é ancora un punto di domanda per me. Questo succede ad essere nati quando L'URSS esisteva ancora ed essere stati cresciuti da We are the World di Micheal Jackson.
Si dice che quello che impari da bambino non te lo scordi più (E la tv mi ha insegnatp più di quello che avrei voluto).
L'Ex-Jugoslavia non esiste ma non sono sicura di riuscire a fare una lista di ciò che ne é venuto fuori perchè, da quando é finita la guerra, non se n'è più sentito parlare, e questo é colpa del pessimo giornalismo italiano. Tutto quel che so é la forte ondata migratoria subita dall'Italia negli anni 90 e, francamente, ora é abbastanza integrata perciò non ho abbastanza elementi per farne uno schizzo identitario nella mia mente.
Della Romania si dicono un sacco di cose negative. La Bulgaria e l'Ungheria mi sono sconosciute e confondo sempre le loro capitali.
La Polonia ha prodotto il primo, e probabilmente l'ultimo, Papa simpatico, intrattenitore e con il sentimento della vergogna.
La Cecoslovacchia... no, aspetta, sono due.
"EstoniaLettoniaLituania" le ho imparate così, tutt'insieme.
Mi ricordo la lezione di georgrafia europea a scuola.
Mi ricordo anche che, quello che poteva essere un giorno, una settimana o un mese più tardi, la maestra si é dovuta rimangiare tutto perchè l'URSS é esplosa in una miriade di paesi che, per la prima volta, sono apparsi nel mio confuso planetario mentale.
In quel momento ho deciso che comunque non ci sarebbero rimasti. Non c'era motivo di impararne le capitali, la conformazione georgrafica, il clima, gli usi e costumi, perchè tanto, prima o poi, le cose sarebbe cambiate...
A quel punto della mia vita, Michael Jackson e We are the world mi avevano insegnato due cose:
1) Ci sono bambini nel mondo che hanno la pelle del colore di quella di Micheal (che era ancora nero all'epoca) e questi bambini soffrono.
Gli credevo ciecamente, anche se non ne avevo mai visto uno nella mia vita. Avevo solo visto degli uomni alti e con la pelle molto scura, ben più scura di quella di Michael Jackson, e questi uomini vivevano vicino al mare perchè li incontravo solo sulla spiaggia, quando ero in vacanza, e cercavano di vendere salviettoni e occhiali da sole. Erano Marocchini o Vucumprà. Più tardi capii che i veri marocchini del Marocco invece assomigliano ad alcuni miei parenti meridionali.
2) Noi umani siamo diversi ma é una cosa bellissima perchè più colori ha il mondo, più ci si diverte. Dovremmo far finire tutte le guerre e le sofferenze e vivere in pace. Dobbiamo rendere il mondo un posto migliore perché noi, in particolare noi bambini, siamo il mondo e sorridiamo tutti e ci vogliamo bene.
Ora mi rendo conto di quanto, all'epoca, le campagne pubblicitarie di Oliviero Toscani per Benetton abbiano contaminato la mia interpretazione di quella canzone
Queste concezioni del mondo mi facevano commuovere all'epoca. Cercavo di applicarle e di risolvere i conflitti con i miei compagni di scuola, visto che comunque non c'erano bambini neri con cui potevo fare amicizia.
Ero assolutamente certa che, nel giro di qualche mese, l'URSS si sarebbe riunita. Ecco perchè mi rifiutavo di impararne la nuova georgrafia.
Di fatto mi immaginavo il momento in cui avrebbero trasmesso in tv Gorbachov e tutti quei signori seri che si stringevano la mano per sancire la bace. Non sapevo molto di politica estera all'epoca, ma avevo quasi la certezza che in quel momento non si sarebbero detti "Pace, carote, patate", come me e i miei amici.
Lo stato britannico si é appena isolata con una tra le più sorprendenti mosse politiche. Io credo ancora che la soluzione sia stare tutti insieme e cambiare il sistema economico. Se quancuno affonda, gli altri affogano. Quindi meglio cedere un poco adesso che perdere molto dopo.
E nel frattempo, come fanno a Napoli....
C'è chi, con Darwiniano atteggiamento, crede nel progresso, nell'evoluzione.
C'è chi, storiografo amatoriale, sostiene la teoria della regressione.
Quale che sia la direzione che stiamo prendendo, avanti, indietro o in loop, la stiamo prendendo insieme, nonostante tutto.
Le mie considerazioni riguardano l'Europa e l'essere europei. Mi spiace per (alcuni tra) i Britannici ma, sì, sto parlando anche di voi.
Eccoci ancora sulla questione dell'identità. Io credo fermamente che esista un'identità europea. Ne ho avuto la sensazione chiara parlando e vivendo con persone di altri paesi europei e altri continenti. Non so ben bene che cosa sia, ma anche gli altri hanno avuto la stessa sensazione, non senza esserne sorpresi.
L'Europa é come lo slimer: puoi cercare di tirarlo finché vuoi ma non se ne può staccare una parte. Se lo metti sul bordo della scrivania, la parte esterna comincia a colare verso il basso e prima o poi trascinerà il resto con sé.
Mi sembra però di sapere davvero poco dell'Europa, nonostante abbia vissuto in alcuni dei suoi paesi. Ho solo un mucchio di stereotipi, ossia si immagini mentali, su questo e su quello. Sono indubbiamente superficiali. Sono anche basati su fatti reali. Quando sono sorpassati possono diventare pericolosamente stupidi.
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Quindi ecco come vedo l'Europa in una manciata di osservazioni grossolane:
(Non dimentichiamo che sono italiana)
Tutto quello che é al di sopra delle Alpi é Europa del Nord.
Tutto quello che tocca il Mediterraneo + il Portogallo é Europa del Sud (con l'eccezione dell'80% della Francia), quindi ha qualcosa in comune con la mia temperatura sanguigna.
La Svizzera é un buco nero: gente con non participa a niente, felice nella propria torre d'avorio egoista. Le sue città sono così perfette che quando ci si cammina non si osa nemmeno respirare. E poi é una grossa bugia che il loro cioccolato é molto buono L'Austria ha le stezza bellezze ma più arte e storia e della gran pasticceria.
Gli Scandinavi e i Finlandesi saranno pure i più ricchi e i più biondi ma non mi stupisce - dopo essere svenuta in un aeroporto norvegese senza che nessuno mi soccorresse né se ne accorgesse – che siano posti da depressione e che abbiano il più alto tasso di suicidi in Europa. (Sono svenuta, non di proposito, qui e là nel mondo ed ho avuto riscontri molto diversi.)

L'Olanda e la Danimarca sono ben organizzate, molto civili, piene di cultura ed arte. Se soltanto avessero l'eccezionale patrimonio gastronomico e il clima dei paesi del sud...
Il Luxemburg é minuscolo.
L'Islanda é geisers e Bjork.
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L'Italia é una e lo sembrerà sempre, anche quando i Mondiali sono finiti e nonostante la Lega Nord (che poi, per coerenza, dovrebbe semplicemente smettere di essere pagata dal governo italiano, se non lo vogliono).
Stessa cosa vale per Spagna o Belgio. Noi o voi possiamo pur sentire quelle incommensurabili differenze interna ma fatto sta che, tutto ciò che sta al di fuori dei nostri confini nazionali, ossia il resto del mondo, é miope cioé quando ci guarda vede una silhouette.
Gli Imperi sono finiti. Tutto quello che dovrebbe esserne rimasto é la vergogna, invece sembra che l'orgoglio abbia il sopravvento nella maggioranza.
Il Regno Unito é un'isola e non due, come piace pensare agli inglesi. L'Irlanda é più verde e più amichevole.
Nessuno vuol più imparare il francese.
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L'Europa dell'est é ancora un punto di domanda per me. Questo succede ad essere nati quando L'URSS esisteva ancora ed essere stati cresciuti da We are the World di Micheal Jackson.
Si dice che quello che impari da bambino non te lo scordi più (E la tv mi ha insegnatp più di quello che avrei voluto).
L'Ex-Jugoslavia non esiste ma non sono sicura di riuscire a fare una lista di ciò che ne é venuto fuori perchè, da quando é finita la guerra, non se n'è più sentito parlare, e questo é colpa del pessimo giornalismo italiano. Tutto quel che so é la forte ondata migratoria subita dall'Italia negli anni 90 e, francamente, ora é abbastanza integrata perciò non ho abbastanza elementi per farne uno schizzo identitario nella mia mente.
Della Romania si dicono un sacco di cose negative. La Bulgaria e l'Ungheria mi sono sconosciute e confondo sempre le loro capitali.
La Polonia ha prodotto il primo, e probabilmente l'ultimo, Papa simpatico, intrattenitore e con il sentimento della vergogna.
La Cecoslovacchia... no, aspetta, sono due.
"EstoniaLettoniaLituania" le ho imparate così, tutt'insieme.
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Mi ricordo la lezione di georgrafia europea a scuola.
Mi ricordo anche che, quello che poteva essere un giorno, una settimana o un mese più tardi, la maestra si é dovuta rimangiare tutto perchè l'URSS é esplosa in una miriade di paesi che, per la prima volta, sono apparsi nel mio confuso planetario mentale.
In quel momento ho deciso che comunque non ci sarebbero rimasti. Non c'era motivo di impararne le capitali, la conformazione georgrafica, il clima, gli usi e costumi, perchè tanto, prima o poi, le cose sarebbe cambiate...
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A quel punto della mia vita, Michael Jackson e We are the world mi avevano insegnato due cose:
1) Ci sono bambini nel mondo che hanno la pelle del colore di quella di Micheal (che era ancora nero all'epoca) e questi bambini soffrono.
Gli credevo ciecamente, anche se non ne avevo mai visto uno nella mia vita. Avevo solo visto degli uomni alti e con la pelle molto scura, ben più scura di quella di Michael Jackson, e questi uomini vivevano vicino al mare perchè li incontravo solo sulla spiaggia, quando ero in vacanza, e cercavano di vendere salviettoni e occhiali da sole. Erano Marocchini o Vucumprà. Più tardi capii che i veri marocchini del Marocco invece assomigliano ad alcuni miei parenti meridionali.
2) Noi umani siamo diversi ma é una cosa bellissima perchè più colori ha il mondo, più ci si diverte. Dovremmo far finire tutte le guerre e le sofferenze e vivere in pace. Dobbiamo rendere il mondo un posto migliore perché noi, in particolare noi bambini, siamo il mondo e sorridiamo tutti e ci vogliamo bene.
Ora mi rendo conto di quanto, all'epoca, le campagne pubblicitarie di Oliviero Toscani per Benetton abbiano contaminato la mia interpretazione di quella canzone
"All The colours of the world"
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Queste concezioni del mondo mi facevano commuovere all'epoca. Cercavo di applicarle e di risolvere i conflitti con i miei compagni di scuola, visto che comunque non c'erano bambini neri con cui potevo fare amicizia.
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Perciò, perchè le cose dovevano essere diverse per le
nazioni dell'ex-URSS?
Avevano litigato – come succedeva a me con i miei
compagni -, erano arrabbiati, ma sarebbero comunque tornati ad essere
amici, come me e i miei di amici!
Ero assolutamente certa che, nel giro di qualche mese, l'URSS si sarebbe riunita. Ecco perchè mi rifiutavo di impararne la nuova georgrafia.
Di fatto mi immaginavo il momento in cui avrebbero trasmesso in tv Gorbachov e tutti quei signori seri che si stringevano la mano per sancire la bace. Non sapevo molto di politica estera all'epoca, ma avevo quasi la certezza che in quel momento non si sarebbero detti "Pace, carote, patate", come me e i miei amici.
***
Sono giorni di grandi decisioni in Europa. Tutti uniti ma ognuno
nella propria difficoltà, cercando di far funzionare la grande
macchina e desiderando di compiacere il proprio pubblico privato in
patria.Lo stato britannico si é appena isolata con una tra le più sorprendenti mosse politiche. Io credo ancora che la soluzione sia stare tutti insieme e cambiare il sistema economico. Se quancuno affonda, gli altri affogano. Quindi meglio cedere un poco adesso che perdere molto dopo.
E nel frattempo, come fanno a Napoli....
TUTT'INSIEME ORA:
TIE'!
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