martedì 6 dicembre 2011

Italian pride and foreign prejudice 2: gesticulating

(Italiano in fondo)

It is a truth universally acknowledge that an Italian gesticulates a lot while speaking.
Andrea de Jorio,
La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano,
1832
No point in denying it, I confess: I do gesticulate.
A lot.
Even more when I'm speaking Italian.

Last week, on a beautiful sunny morning, I was at Victoria Station, London, talking in Italian in a way that could be described as frantic from a foreigner point of view, but it was simply an ordinary passage of information. 

In the middle of the sentence I (obviously) spread my arms open (for it is said to help the air emission, isn't it???) and my right palm landed on some poor girl's face.

Blushed with shame, I started the due and felt litany of "I'm sorry, I'm soooo sorry, I'm soooo very very very sorry!". I slapped her Good morning!, but she was so sleepy that she didn't even react; she smiled at me - yes, she managed to smile! - and kept on her way.

If she only knew I was Italian, she could have walked at a larger distance, since the station wasn't that crowded. I should start to wear a sing: Beware of the Italian speaking.
The fact is that gesticulating for an Italian is not a comic effect for Hollywood culture-based comedy or a childish inhability of controlling one's body movement. On the contrary, it is language.
Also, it's not just body language - like, i.e., if somebody avoids eyes contact, it means that he's shy.
I mean, it really is a part of the Italian language. Without it you just don't convey the meaning.
The way you move, the expression of your face along with the tone of your voice, its rhythm and your attitude are all very central in the Italian communication. Therefore words and their meaning can't be left alone with the sole exhalation.

In the Uk words are central. People take their meaning seriously. Linguistics is a deterministic art.
That is why their theatre production is still mainly text-based: because people listen to each other.

In Italy you first look at (and are looked at), then you listen, but what you see is very important, it's part of the conversation.

There are historical reasons for that.
Italian has been a written language for centuries, a stranger to the Italian until television started to unify the country linguistically from the mid-XX cent.
Don't blame us, we're still getting used to it.

But, please, once for all, learn how to you this gesture (below):
This is an expression of perplexity. It's being puzzled and wanting the other to know how so extremely puzzled we feel at his words/actions/thoughts.
It is not certainly something we "say" along with "Mamma mia!" or... "Panettone", as in the Uk tv commercial for some Christmas shopping.

As you learned what pizza, pasta, spaghetti, etc, is, please, learn this as well.

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E' una verità universalmente riconosciuta che gli italiani gesticolano molto quando parlano.
Non val la pena negare, confesso: ebbene sì, io gesticolo.
E parecchio.
Ancora di più quando parlo in italiano.

Settimana scorsa, in una bellissima mattinata di sole, mi trovavo alla stazione ferroviaria di Victoria, a Londra. Stavo parlando in italiano in una maniera che ad un occhio straniero potrebbe sembrare frenetica; in realtà era un ordinario passaggio di informazioni.

Nel bel mezzo della frase, come é ovvio, ho spalancato le braccia (perchè aiuta l'emissione dell'aria, mica vero???) e il mio palmo destro é atterrato sulla faccia di una povera passante.

Rossa di vergogna, ho cominciato la dovuta e sentita litania degli "I'm sorry, I'm soooo sorry, I'm soooo very very very sorry!".
Le ho dato un buongiorno a cinque dita, alla poverina, ma era ancora così addormentata che non ha praticamente reagito. Mi ha sorriso - ebbene sì, é riuscita a rispondermi con un sorriso! - ed ha continuato per la sua strada.

Se soltanto avesse saputo che sono italiana, avrebbe potuto prendere le distanze, giacchè la stazione era stranamente semivuota.
Dovrei cominciare ad appendermi un cartello al collo: Attenti all'italiano che parla.

Il fatto é che gesticolare per un italiano non é solo un effetto comico da sfruttare in una produzione Hollywoodiana o un'infantile incapacità di controllare il proprio corpo. Al contrario, il gesticolare é linguaggio. Non solo il così detto linguaggio del corpo come, per esempio, se uno evita il contatto visivo, significa che é timido.

Voglio dire, gesticolare fa parte della lingua italiana. Senza il gesto non passa il messaggio. Il modo in cui ci si muove, l'espressione facciale inseime con il tono della voce, il suo ritmo e l'atteggiamento, sono tutti elementi centrali nella comunicazione italiana. Di conseguenza le parole e il loro significato non possono essere lasciate sole con l'unico appoggio dell'emissione dell'apparato respiratorio.

Nel Regno Unito le parole sono al centro. Si prende il loro significato sul serio. La linguistica é un'arte deterministica. Ecco perchè la loro produzione teatrale é così tanto basata sul testo: perchè la gente ascolta gli altri parlare.

In Italia prima si guarda (e si é guardati), poi si ascolta, ma quello che si vede é molto importante, é parte della conversazione.
Ci sono ragioni storiche per tutto ciò.
L'italiano é stato una lingua scritta per secoli, uno straniero per il nativo italico fino a che la televisione non ha iniziato ad unificare linguisticamente la penisola dalla metà del XX secolo.
Non fatecene una colpa, ci stiamo ancora abituando.

Ma per favore, voi stranieri, una volta per tutte, imparate il significato di questo gesto:


Questo gesto esprime perplessità. Una risposta forte e chiara alle parole/azioni/pensieri di chi ci causa questa perplessità.
Non è sicuramente qualcosa che "diciamo" insieme ad un "Mamma mia" o a...."Panettone", come invece si vede in una pubblicità televisiva per incitare i britannici consumatori agli acquisti di Natale.
Come avete imparato che cos'è la pizza, la pasta, gli spaghetti, per favore, imparate anche questo.

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